Salute

Crisi economica e qualità della vita: lavorare insieme per questa città

Redazione

Crisi economica e qualità della vita: lavorare insieme per questa città

Mer, 14/12/2011 - 02:27

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CALTANISSETTA – La recente “sentenza” del “Sole 24 ore” costituisce, per noi nisseni, la classica ciliegina sulla torta. L’indagine annuale effettuata dall’importante quotidiano economico ci pone, infatti, al penultimo posto tra le provincie italiane per “qualità della vita”. E certamente non ci sorprende più di tanto dal momento che, negli anni, si è assistito ad una politica di spoliazione che ha tarpato le ali ad una città, vanificando gli sforzi di chi, invece, aveva cercato di farla crescere promuovendo e favorendo importanti realizzazioni.
Gli ottusi individualismi e le logiche di protagonismo che purtroppo ispirano azioni politiche ed amministrative mal si conciliano, infatti, con lo spirito di servizio che dovrebbe animare quegli stressi amministratori e politici di turno in un “sentire comune” che persegua il bene pubblico in “alleanze di progetti”, come le ha definite il nostro Vescovo nell’Omelia pronunciata durante la solenne Messa pontificale celebrata durante la festa del Santo Patrono, nella quale ha “invitato alla cooperazione superando gli steccati politici, partitici, culturali e sociali”.
Tali individualismi e tali protagonismi hanno appunto impedito di far crescere, in una città che vive solo di terziario, quelle uniche realtà che avrebbero potuto costituire un consistente volano di sviluppo, l’Università ed il Cefpas, attraendo un continuo e costante flusso di non residenti, e favorendo così un indotto tale da rianimare la nostra magra ed asfittica economia.
E se la qualità della vita può non apparire necessariamente legata ad elementi strettamente economici, ove si vogliano considerare fattori quali la salubrità dell’aria, la tranquillità e la sicurezza sociale, il ridotto traffico su ruote, uno stile di vita che favorisce le relazioni familiari e sociali, è pur vero che la stagnazione dello sviluppo economico e l’assenza di lavoro determinano profonde lacerazioni in quello stesso tessuto sociale “apparentemente” tranquillo.
La crisi economica riduce l’ opportunità di fruire di tutto ciò che determina il miglioramento qualitativo della vita ma, in un circolo vizioso, riduce anche i servizi pubblici offerti alla cittadinanza: meno servizi assistenziali, meno verde pubblico, meno servizi di trasporto,meno asili nido e mense scolastiche, ma anche minor possibilità di spendere in libri, cinema e teatro, meno cultura quindi , per una città che deve pensare solo a sopravvivere.
Interi nuclei familiari restano privi di sostentamento, i giovani emigrano per studiare e per cercare un lavoro, le attività commerciali a poco a poco sono costrette a chiudere o a sopravvivere appena, interi fabbricati di nuova costruzione restano invenduti e tale esubero sul mercato determinerà, a breve, la sospensione di nuovi progetti edilizi e la chiusura dei cantieri, solo per citare alcuni tra i nostri problemi.
A tutto ciò occorre urgentemente porre un rimedio.
Non è sufficiente, infatti , pensare che basti realizzare parcheggi per risollevare il centro storico, inventando una dicotomia tra il centro e la periferia, di fatto inesistente per le dimensioni e lo sviluppo urbano di Caltanissetta.
È l’economia di tutta la città che bisogna salvare, e per far questo occorre sfruttare in pieno la “centralità” del nostro paese e della nostra provincia. Recuperare il progetto di sviluppo dell’Università, rilanciare l’attività di formazione del Cefpas, pretendere che la nostra Azienda Ospedaliera venga restituita a quella specificità di terzo polo sanitario alla quale era destinata, sono alcuni tra gli obiettivi più importanti di cui dovranno farsi carico i nostri politici in uno sforzo corale, in una condivisione del progetto al di là delle logiche di partito e delle dinamiche elettorali.
Soltanto così i cittadini nisseni potranno recuperare fiducia nell’azione politica ed amministrativa; soltanto così i nostri rappresentanti potranno interpretare lo spirito di quell’ Etica Politica che ne eleva la figura e l’azione.
Ed altro ancora si potrebbe fare sfruttando il privilegio della centralità: trasformare la città, ad esempio, in una “zona franca autonoma” creando, con una politica di ribasso permanente dei prezzi, un’intera città “outlet”. Il sacrificio iniziale dei commercianti verrebbe ripagato certamente dalla quantità dei prodotti venduti. Non è del tutto vero, infatti, che il nisseno non compra più; compra invece a Canicattì, a Nicosia, ad Agira, a Palermo e Catania.
Una politica commerciale concertata e ben propagandata, con ribassi effettivi e non fasulli, riporterebbe in città tutto quell’hinterland, costituito anche dai paesi delle provincie limitrofe, che fino ad alcuni anni fa gravitava su Caltanissetta.
Occorre uno sforzo comune, occorrono idee nuove e la buona volontà di tutti noi perché questa città non perda il suo futuro.
E in tale intento, la nuova delegazione nissena dell’U.D.C., partito da sempre attento alle politiche di sostegno alle famiglie, al lavoro, all’economia del paese, invita tutte le associazioni, movimenti e comitati rappresentanti di interessi collettivi a partecipare agli incontri, che saranno a breve programmati, finalizzati ad un progetto di sviluppo, per un confronto produttivo d’idee e proposte.

Il Comitato cittadino dell’U.D.C. verso il Partito della Nazione
Annalisa Fazia (Presidente)
Felice Dierna (Segretario)