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Protocollo d’intesa tra Camera di Commercio e Tribunale di Gela: un “messaggio di rinnovamento”

Redazione

Protocollo d’intesa tra Camera di Commercio e Tribunale di Gela: un “messaggio di rinnovamento”

Mer, 23/11/2011 - 00:57

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Antonello Montante

GELA –  La Camera di Commercio, il suo presidente Antonello Montante, tutta la giunta camerale,  il sindaco Angelo Fasulo, hanno incontrato, questo pomeriggio,  la dott.ssa Lucia Lotti nella sede del vecchio Tribunale. Fitto il programma,  prima la riunione di giunta, poi l’incontro con il procuratore capo di Gela e quindi la firma del protocollo d’intesa con il presidente del Tribunale di Gela.  

“Vedo i germogli di una nuova cultura – ha detto Montante –  e una realtà di collaborazione che non ha precedenti nel nostro territorio e che può produrre solo frutti positivi. Se abbiamo sostenuto e supportiamo la magistratura aiutiamo le imprese e faremo solo l’interesse delle aziende del nostro territorio”.

Per la prima volta in 30 anni la Camera di Commercio si reca a Gela per tenere una riunione di giunta che vuole essere un messaggio di rinnovamento e di legalità esteso a tutta la provincia.

“Il servizio giustizia  – ha detto la dott.ssa Lotti – non è solo fare le indagini e fare i processi, ma anche  rendere pubblico con il nostro report annuale e quindi la situazione del territorio sulla base delle  analisi effettuate durante l’anno. Non siamo statici, ma una realtà integrata. Oggi ci viene chiesto di fare un bilancio sociale. Facciamo un servizio che vuole interagire con il territorio.  Le aziende,  se noi mettiamo a disposizione una mappatura del territorio, potranno muoversi meglio” Il ringraziamento della Lotti  è poi andato all’ente camerale e al personale che è stato messo a disposizione dall’ente camerale alla Procura di Gela e che è stato assegnato alle relazioni con il pubblico.

“Questo territorio- ha concluso la Lotti – che ha vissuto momenti difficili può farcela solo se si mette da parte il non detto e si  garantisce la trasparenza che può consentire il sereno sviluppo. Siamo attenti a tutte le situazioni che palesano ambiguità e relazioni che non sono trasparenti, le forzature di mano e tutte le azioni che non determinano una sana concorrenza”..

Tutta la giunta e il presidente si sono quindi spostati nella nuova sede del Tribunale di Gela, dove si è tenuta la firma del protocollo d’intesa tra il presidente Montante e il  Dott. Alberto Leone, presidente del Tribunale di Gela. Alla sigla dell’accordo  era presente il dott. Salvatore Cardinale, presidente della Corte di Appello di Caltanissetta. Erano presenti  il giudice Lirio Conti,  il presidente della sezione penale, Paolo Fiore e alcuni magistrati. Dopo la firma dell’accordo, saranno dislocate 7 unità di personale che transitano dalla Camera al Palazzo di Giustizia di Gela. In specifico 4 sono già state dislocate alla Procura di Gela, altre 3 andranno al Tribunale. Inoltre è previsto un accesso dedicato alla magistratura per le informazioni camerali sulle imprese.

Alberto Leone, Presidente Tribunale di Gela

“La nostra gratitudine – ha detto il dott. Leone –  per questa forma di collaborazione con la Camera di Commercio e con il Presidente è  grande ed è un momento di concreto interscambio. A queste nuove unità che arrivano dall’ente camerale dico fin d’ora  si troveranno bene in un ambiente ricettive e le ringrazio fin d’ora per la loro presenza.  

“Questo Tribunale è un riferimento per tutta la città – ha sottolineato il sindaco Angelo Fasulo-. E’ un riferimento fisico che rappresenta il cambiamento di una città”.

Sul protocollo, il presidente Montante, ha sottolineato che la Camera mette a disposizione risorse personale con le competenze necessarie a sostegno e allo smaltimento delle pratiche e dell’attività giudiziaria per la istituzione Giustizia.

“Sono nella veste di testimone di questo momento – ha detto il dott. Cardinale, presidente Corte d’Appello di Caltanissetta. Abbiamo scelto questo luogo non a caso. Qui ho visto nascere la criminalità di Gela ed ho vissuto in pieno la guerra di mafia e il nascere di un fenomeno che adesso è in sostanziale esaurimento.  La giustizia non è solo un problema dei magistrati, ma è un fatto sociale e collettivo. Per questo ho sempre dialogato, in questi 30 anni,  con i giovani e mi sono relazionato con loro”.