MUSSOMELI- Una società sorda, che non ha raccolto gli appelli dell’Amministrazione comunale. La Caltacqua dipinta dal vice sindaco Filippo Misuraca non rappresenta il massimo della professionalità: un’impresa, che sul fronte della gestione delle acque reflue, appare incompetente nell’operatività e piuttosto disinvolta nelle risposte. A 24 ore dalla dura nota della coordinatrice locale di Grande Sud Enza Frangiamore, che assurtasi a sostenitrice dei residenti di contrada Bumarro aveva manifestato il disgusto per un fiume di melma che corre a fianco alle abitazioni, il numero due della Giunta raccoglie la segnalazione, che rilancia condividendola in pieno. “Da parte mia c’è la massima condivisione– afferma Misuraca- la Frangiamore ha perfettamente ragione. Ma è anche vero che la presenza di una fogna a cielo aperto non è un problema esclusivo di contrada Bumarro, ma altre zone devono fare fronte all’inesistenza di una rete”. Il vice sindaco spiega di avere più volte sollecitato i vertici della società spagnola, ma tranne che per qualche assicurazione iniziale mai nulla è stato fatto. “Qualche mese fa abbiamo avuto un incontro con il vice direttore Gozo, dopodiché nessuno si è fatto più sentire”. Misuraca allarga il raggio della sua critica anche sul campo dei promessi investimenti. “Si erano impegnati per il depuratore, oltre che sulla rete idrica e fognaria, ma sono rimaste delle promesse”. E intanto, sempre a parere dell’amministratore, il pessimo servizio della gestione delle fognature fa il paio con la prestazione per nulla eccellente della distribuzione idrica ai cittadini. “In molte parti della città l’acqua arriva con dei ritardi che non sono più concepibili”. Al vice sindaco comunque preme tracciare un distinguo tra i tecnici locali di Caltaqua e gli uomini che siedono nella cabina di regia di Caltanissetta. “Da parte degli operatori di Mussomeli c’è sempre stata massima disponibilità, peccato che i superiori spesso si stringono nelle spalle e non danno collaborazione”.