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Mussomeli, preziosa scultura in sorteggio per sopperire alle difficoltà economiche dei francescani

Redazione

Mussomeli, preziosa scultura in sorteggio per sopperire alle difficoltà economiche dei francescani

Mer, 30/11/2011 - 13:35

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MUSSOMELI- Per riparare i danni al campanile e a parte del tetto della chiesa di San Francesco, i poveri frati del convento di via Palermo hanno dovuto affrontare delle spese oltre ogni misura. Più di dieci mila euro per chiudere degli squarci aperti dalla violenza di un fulmine abbattutosi fragoroso e violento a fine settembre. I danni sono stati riparati, tetto e campanile messi in sicurezza, ma i debiti contratti per sistemare la casa del Signore sono rimasti. Per chi ha emesso il voto della povertà, saldare quella cifra richiede uno sforzo pari allo scalare una montagna. In assenza di fondi a portata di mano, i conventuali francescani hanno realizzato che solo con l’aiuto dei fedeli il rosso del passivo potrà guadagnare delle tonalità meno accese. Certi però di non riuscire a raccogliere i soldi necessari lanciando una volontaria raccolta dei fondi, sperano di azzerare i debiti attraverso un sorteggio, che al di là di ogni roseo risultato, si muove da un prodigio: quell’aiuto sincero e disinteressato di un artista innamorato di Dio, Filippo Misuraca, alias Phil Kay, il quale ha donato ai religiosi una sua opera da mettere in palio nella lotteria. Un sorteggio da lanciare in occasione della festa dell’Immacolata per una scultura concepita dall’estro creativo di un uomo che genera le sue opere spinto dalla genialità e dalla fede. Una Madonna che, se appare indiscutibile l’alto valore estetico, non si può non omettere il significativo valore economico: più di 5 mila euro. Un costo determinato non solo dalla perizia e dalla tecnica dell’artista, ma soprattutto dal materiale utilizzato: la pietra arenaria dell’Arizona, che Phil ha comprato a Londra. “Adesso– scrive lo scultore- ho capito perché quest’opera doveva insistentemente nascere, perché serviva in futuro per uno scopo, che mi gratifica più di tutto”. Un’offerta al divino, ma ancora di più un omaggio ai frati che ligi alla regola di San Francesco non vivono nell’agiatezza. Quegli stessi sacerdoti che per doversi proteggere dalle intemperie adesso sono costretti a salvaguardarsi dai creditori.

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