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Gioco d’azzardo e mafia, sequestrati beni per 7 milioni a famiglia nissena

Redazione

Gioco d’azzardo e mafia, sequestrati beni per 7 milioni a famiglia nissena

Gio, 13/10/2011 - 09:35

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CALTANISSETTA- Beni per sette milioni di euro, di sospetta provenienza illecita, sono stati sequestrati dalla squadra mobile di Caltanissetta alla famiglia di un imprenditore nisseno che opera nel settore del noleggio di videogiochi e slot-machine. Il provvedimento, eseguito su ordine della sezione misure di prevenzione del Tribunale nisseno, nell’ambito di una operazione denominata «Les jeux sont faits», ha permesso di apporre i sigilli ad alcune società commerciali, depositi bancari, appartamenti, auto di lusso e appezzamenti di terreno. Appartengono all’imprenditore Matteo Allegro, 31 anni, ad alcuni suoi familiari, Salvatore Allegro di 55, Luigi Allegro di 28, Francesca Maria Vullo (moglie di Matteo Allegro) di 28 anni e Stefania Ionescu (moglie di Luigi Allegro) 26 anni, romena, nonchè Marco Angotti (dipendente di Matteo Allegro) di 30 anni,
e Giuseppa Mosca, 50 anni. Sono accusati, a vario titolo, di illecita concorrenza, peculato e frode informatica. Matteo e Salvatore Allegro e Marco Angotti sono indagati anche di associazione mafiosa perchè ritenuti vicini a «Cosa Nostra». Con ruoli differenti, avrebbero messo in piedi un sofisticato sistema informatico che riusciva a sottrarre ingenti risorse ai Monopoli di Stato, attraverso software per il gioco d’azzardo e telecomandi che servivano a cambiare la schermata nei videogiochi all’arrivo delle forze dell’ordine. Matteo Allegro e Marco Angotti, furono arrestati lo scorso 15 marzo.

I sette indagati dell’operazione «le jeux sont faits», eseguita dalla Squadra Mobile di Caltanissetta e coordinata dal vice questore aggiunto, Giovanni Giudice, avrebbero messo in piedi un lucroso giro di macchinette per giochi elettronici taroccate, che permettevano di alzare le puntate massime consentite e di frodare i Monopoli di Stato, con
falsi software e finte interruzioni di corrente. Slot-machine e videogiochi venivano imposti a bar circoli privati e sale ricreative della provincia di Caltanissetta da Matteo e Salvatore Allegro e da Marco Angotti, i quali, per essere più convincenti, vantavano la loro appartenenza a Cosa Nostra. I proventi illeciti del ricco giro d’affari venivano
reinvestiti nello stesso settore, con la complicità del boss Giuseppe Dell’Asta, del cognato di questi, Salvatore  Di Marca, e di altri esponenti della cosca, come Pietro Riggio, tutti
indagati in un procedimento separato. Tra i beni sequestrati ieri alla famiglia Allegro e ai suoi prestanome: tre aziende commerciali del settore dei giochi elettronici (la «Eurogames 2000 S.r.l.», la «Bet Games Group S.r.l., un bar (il »Simpaty« di via Ferdinando I),  una villa, un negozio, quattro appartamenti, tre autorimesse e due appezzamenti di terreno nel territorio di Caltanissetta. A Campofelice di Roccella (Palermo) sono stati sequestrati due appartamenti, undici quote di usufrutto e 23 di nuda proprietà su immobili vari. Requisiti anche dodici automobili di grossa cilindrata, sei motocicli e tre depositi di conto corrente bancario.

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