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Federico e il doppio incarico, per la sentenza si dovrà attendere

Redazione

Federico e il doppio incarico, per la sentenza si dovrà attendere

Mar, 04/10/2011 - 21:30

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Si attendeva la data di oggi, 4 ottobre, per capire cosa ne sarebbe stato di Giuseppe Buzzanca e del suo doppio incarico, sindaco di Messina e deputato regionale. Ma si dovrà attendere ancora, dai 20 ai 30 giorni. Stamattina, infatti, si è tenuta la discussione alla Corte costituzionale sulla legittimità della famosa “salva Buzzanca”, quella approvata dall’Ars nel marzo 2009 per salvaguardare il doppio incarico. In realtà, nel caso specifico, si potrebbe definire legge “salva Federico”, il presidente della Provincia di Caltanissetta, anche lui deputato regionale, ma la sostanza cambia poco. La sentenza che la Consulta depositerà tra meno di un mese interesserà tanto lo stesso Federico quanto Buzzanca, che a suo “carico” ha già due sentenze di primo grado che sanciscono, di fatto, l’incompatibilità dei suoi due incarichi.

Occorre ricordare di che “leggina” parliamo. Essa aggira l’ostacolo del doppio incarico che «nel caso in cui venga accertata l’incompatibilità, dalla definitiva deliberazione adottata dall’Assemblea, decorre il termine di dieci giorni entro il quale l’eletto deve esercitare il diritto di opzione a pena di decadenza. Ove l’incompatibilità sia accertata in sede giudiziale, il termine di dieci giorni per esercitare il diritto di opzione decorre dal passaggio in giudicato della sentenza». Il che significa, in soldini, attendere i tre gradi di giudizio. Se la Corte dovesse “bocciare” la legge, Buzzanca e chi si trova nelle sue stesse condizioni dovrebbe decidere subito, senza attendere il terzo grado di giudizio. A sollevare l’incostituzionalità della leggina era stato il tribunale di Palermo in occasione del ricorso presentato dagli avvocati messinesi Antonio Catalioto e Francesco Amalfa contro il doppio incarico di Federico. Lo stesso Catalioto ha avviato azioni simili, poi, nei confronti di Buzzanca: sul suo caso il tribunale di Messina ha chiarito che non può dichiararlo decaduto da sindaco ma che, al tempo stesso, l’incompatibilità esiste eccome. «Sono molto fiducioso su quale orientamento potrà prendere la Corte», ha dichiarato Catalioto poco dopo la discussione, che ha visto protagonisti il prof. Salvatore Raimondi, difensore di Federico, e il relatore Sabino Cassese. Tra un mese, forse anche meno, l’ardua sentenza.

Dal sito www.tempostretto.it

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