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Consiglio Provinciale: approvato all’unanimità odg contro disegno di legge regionale sulla soppressione delle province

Redazione

Consiglio Provinciale: approvato all’unanimità odg contro disegno di legge regionale sulla soppressione delle province

Ven, 21/10/2011 - 23:05

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Saro Cusumano, consigliere provinciale PD

 CALTANISSETTA – Un appello al Governo regionale per ritirare il disegno di legge sulla soppressione delle Province, avviando un confronto con le stesse per scelte concertate sul contenimento della spesa e la riorganizzazione delle autonomie locali, anche in armonia con le scelte da adottare nel resto del Paese; un invito a sopprimere gli enti intermedi creati dalla stessa Regione e privi di matrice di natura democratica, trasferendone funzioni e risorse a Province e Comuni; promuovere una seduta congiunta di Consigli e amministrazioni provinciali di Sicilia per concordare una proposta unitaria di legge sulla riorganizzazione delle autonomie territoriali.
Sono queste le conclusioni dell’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio provinciale di Caltanissetta ed illustrato in aula dal consigliere del Pd Cusumano, documento che sarà trasmesso al governo regionale, all’Ars e a tutti gli organi istituzionali delle altre Province e dei Comuni del nostro territorio, ma che approderà anche all’Urps dove mercoledì si riuniranno i presidenti dei nove Consigli provinciali.
Il documento votato, epilogo del dibattito su cui il Consiglio ha impegnato due sedute, parte da queste premesse: il Governo regionale pretende di imporre dall’alto una “presunta riforma strutturale” senza alcun coinvolgimento delle realtà locali, una “riforma” che peraltro non risolverebbe la necessità di conseguire un contenimento e una razionalizzazione della spesa, che invece passano attraverso “l’eliminazione di sprechi e privilegi da ricercare soprattutto nel bilancio della Regione e degli enti strumentali (inutili)”. Il documento, inoltre, rimarca come “si sta consumando il tentativo di ridurre i presìdi di democrazia diretta sul territorio” e che “la vera sfida non è abolire le Province ma decentrare poteri e funzioni della Regione ai territori, non cedendo alla tentazione di apparire più innovatori degli altri”.
L’approvazione dell’odg è stata preceduta da alcuni interventi: Cascino (La Destra) ha riferito come sia stata sollevata a Catania l’incostituzionalità del ddl, con cui in realtà – ha detto – si vogliono ridurre solo gli spazi democratici e non i costi della politica, laddove proprio la Regione non dà il buon esempio. D’Arma (Pd) ha sottolineato come non si debba fare ora una difesa tout-court dell’istituzione, bensì inquadrarne la problematica in un più ampio contesto, e considerandola come una questione politica: se il problema è quello della spesa – ha detto – che si riveda allora l’intera articolazione amministrativa regionale, dai costi vergognosi, anziché delegittimare Province e Comuni, col tentativo alla Regione di consolidare il proprio sistema oligarchico.
Dell’Uomini (Pdl) ha parlato di scelta scellerata di Lombardo, bravo a spaccare tutti i partiti, con una Regione allo sbando che vuol imporre la propria arroganza chiudendo le Province senza avere consultato le parti. Ma gli ha replicato La Rosa (Mpa) che ha ricordato come sia stato il governo Berlusconi a volere dapprima la fine delle Province di Caltanissetta ed Enna, per non parlare della legge elettorale che consente “nomine” e non elezioni: pertanto bisogna rivedere in toto l’assetto amministrativo sul territorio, dove le Province, così come sono adesso, sono prive di competenze essenziali.
Votato il documento, il Consiglio dovrà adesso dedicarsi all’esame del nuovo regolamento per il proprio funzionamento, che richiederà una particolare trattazione (è un testo di 105 articoli): si è deciso di rivedersi in aula con gli eventuali emendamenti agli articoli già predisposti, così da poter poi votare il testo nel suo complesso e non per singolo articolo.