Salute

Sanità: in Sicilia chiuderanno 23 punti nascita con meno di 500 parti, si salva Mussomeli

Redazione

Sanità: in Sicilia chiuderanno 23 punti nascita con meno di 500 parti, si salva Mussomeli

Mer, 28/09/2011 - 22:36

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PALERMO – Nel prossimo triennio saranno gradualmente chiusi in Sicilia 23 punti nascita con meno di 500 parti l’anno, passando cosi’ da 70 a 47 strutture, tra pubblico e privato. Lo prevede il nuovo decreto regionale per il riordino e la razionalizzazione della rete dei punti nascita presentato oggi dall’assessore regionale alla Salute, Massimo Russo, nella giornata conclusiva del congresso nazionale della Sigo, Societa’ italiana di ginecologia e ostetricia, a Palermo. “E’ un processo di riorganizzazione -ha detto Russo- che segue i parametri dettati dall’accordo Stato-Regioni, che prevede la chiusura dei punti nascita con meno di 500 parti l’anno. Passeremo cosi’ nel prossimo triennio da 70 centri a 47, ma poi dovranno essere ulteriormente ridotti, tra pubblico e privato. E’ un provvedimento -ha concluso- che ci allinea alle altre regioni d’Italia se si considera che in Emilia Romagna ci sono appena 24 punti nascita”. Entro marzo 2012 i direttori generali delle aziende sanitarie dovranno realizzare un piano attuativo a livello provinciale che fornira’ all’assessorato le indicazioni sulle modalita’ di chiusura dei centri che non raggiungono questi standard, fatte salve le strutture private che aggregandosi raggiungeranno la soglia minima dei 500 parti. “Nel processo di riorganizzazione – ha chiarito Lia Mure’, responsabile della organizzazione ospedaliera dell’assessorato – saranno salvati al momento solo 5 centri: l’ospedale di Bronte, l’ospedale di Mussomeli, il punto nascita di Nicosia, l’ospedale di Santo Stefano di Quisquina e l’ospedale di Corleone. Una deroga motivata dall’incidenza di queste strutture in aree che si trovano in zone interne difficilmente raggiungibili dai mezzi di soccorso”.