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Terzo Polo: “Non vogliamo posti. Sindaco ammetta fallimento”

Redazione

Terzo Polo: “Non vogliamo posti. Sindaco ammetta fallimento”

Mar, 06/09/2011 - 08:44

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Calogero Adornetto, capogruppo MPA in consiglio comunale

CALTANISSETTA – Nessuna richiesta di posti in giunta ma solo una opposizione costruttiva per il bene della città. Così i consiglieri comunali del cosiddetto Terzo polo, Udc e Mpa, hanno chiarito la loro posizione ieri mattina nel corso della conferenza stampa convocata nella sala riunioni di Palazzo del Carmine.

Stigmatizzato duramente dal consigliere Calogero Adornetto, che ha aperto gli interventi, l’atteggiamento del PD che, “pur accusando i partiti del Terzo polo di ambiguità in molte occasioni ha assunto atteggiamenti poco trasparenti e chiari, ultimo esempio la seduta del consiglio comunale del 31 agosto”.

“I partiti che compongono il Terzo polo – ha detto ancora Adornetto – non intendono dare ascolto agli inviti del sindaco Campisi quando dichiara di volere aprire all’UDC e all’MPA: non si possono mostrare segnali di apertura solo dopo avere fatto le cose, il dialogo si costruisce prima e deve essere alimentato giorno per giorno”.

Per quanto riguarda la vicenda rifiuti, Adornetto, a nome di tutto il terzo polo, ha dichiarato di apprezzare il lavoro che sta svolgendo il commissario liquidatore dell’ATO CL1 Elisa Ingala, ricordando che il Terzo polo ha evitato con il proprio voto gli aumenti delle tariffe della Tarsu ed invitando piuttosto il sindaco “a recuperare soldi portando a termine le pratiche sull’abuso edilizio, che farebbero introitare alle casse comunali tra i 6 e i 7 milioni di euro”.

Felice Dierna, consigliere comunale Udc

Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere Felice Dierna, che ha accusato l’Amministrazione di assoluta incapacità politica, parlando anche di “stato confusionale dell’amministrazione stessa. “Questo non può che preoccuparci – ha detto Dierna – perché il mal governo a cui siamo costretti ad assistere si riflette sull’intera città. Per questo chiediamo al sindaco di venire in consiglio comunale ad ammettere il suo fallimento: solo allora potremmo cominciare a dialogare in maniera leale e costruttiva per il bene della nostra città”.