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Teatro amatoriale, a fare la differenza non sono i premi ma l’apprezzamento del pubblico

Redazione

Teatro amatoriale, a fare la differenza non sono i premi ma l’apprezzamento del pubblico

Lun, 15/08/2011 - 13:27

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Il presidente della Federazione italiana teatro amatori Carmelo Pace durante la premiazione del concorso promosso nel 2010 da Fita e Provincia Regionale

CALTANISSETTA – “Scrivo quale Presidente nazionale della Federazione Italiana Teatro Amatori a seguito di un articolo pubblicato nell’edizione del quotidiano “La Sicilia” edizione di Caltanissetta, dal titolo “Noi presenti nei concorsi teatrali seri”, che riporta alcune notizie sul Teatro Stabile Nisseno e un’intervista al suo presidente, certo Giuseppe Speciale. Come potrà immaginare, l’articolo mi è stato segnalato e poi inviato dai dirigenti Fita Sicilia e da alcune compagnie a noi affiliate.

Premetto che non ricordo di conoscere il predetto sig. Speciale, nonostante da oltre trenta anni mi interessi del settore, anche se ho visto diversi spettacoli messi in scena dalla compagnia. Ma non è questo l’argomento. Lungi da me voler esprimere giudizi artistici. Al contrario non posso esimermi dal commentare e stigmatizzare le gratuite affermazioni contenute nell’articolo ed in particolare l’affermazione di questo “operatore teatrale” che denuncia “un imbastardimento dei concorsi teatrali, perché risentono dell’influenza delle due federazioni amatoriali, una in special modo, che vuole a tutti i costi privilegiare gli iscritti, non tenendo assolutamente conto della qualità artistica della compagnia e degli attori”.

E continua con altre affermazioni su presunti acquisti di premi e così via. Questo perché tra le due federazioni amatoriali richiamate non può che esserci la Fita, che rappresento a livello nazionale, considerato che è presente in Sicilia con 136 compagnie affiliate e in Italia, in tutte le regioni, con 1300. L’altra, presente anche in Sicilia anche se con un numero minore di compagnie, è la UILT, alla quale, vedi il paradosso, risulta iscritto il Teatro Stabile Nisseno.

Inoltre, non sarà per caso, in Sicilia la F.i.t.a. organizza numerose rassegne teatrali (con o senza premi poco importa), è riferimento di numerosi enti locali con i quali collabora ed ha partnariati, le compagnie a lei affiliate rappresentano in ogni luogo, riscuotendo il gradimento del pubblico e, in tal modo, consente al Teatro di conquistare un pubblico sempre maggiore. Ma ciò che mi spinge a scrivere non è l’appartenenza ad una delle due Federazioni, bensì l’ingiustificato attacco al Teatro Amatoriale, al quale con onore mi annovero e del quale tutti, privati ed enti pubblici, a differenza di qualcuno che difende interessi di bottega, riconoscono il ruolo sociale e culturale.

D’altra parte, come amiamo dire, il teatro si divide tra quello fatto bene e quello non fatto bene, ove l’unico arbitro che “paga per giudicare” è il pubblico. E’ al pubblico che noi affidiamo sempre l’ultima parola, anche perché ci auguriamo che chi assiste ad uno spettacolo, prima di prendere posto, non valuti il curriculum, non domandi se e quanti premi la compagnia che sta per andare in scena ha vinto. Il Teatro degli amatori non è né contro, né in competizione con quello fatto dai professionisti. Ci auguriamo che entrambi siano mossi dalla grande passione per il teatro. Gli amatori lo fanno con professionalità (anche a questo serve far parte della F.i.t.a.), vivono per il teatro, ma non ne vivono. I professionisti lo “devono” fare con professionalità ed hanno scelto di vivere con il teatro.

Gli uni e gli altri hanno una grande funzione, che oggi chiamerei più una missione: la rifondazione culturale della nostra società, ove oggi lo spettacolo è poco musica-teatro-danza e,purtroppo, molto veline-quiz televisivi e quanto di peggio ci viene propinato. Nel nostro piccolo (che poi non è tanto piccolo), ci siamo dati da tempo un percorso che ormai ci vede interagire con istituzioni di livello nazionale (Agis – Anci – Ministero dell’Istruzione) e con gli Enti Locali. Che forse l’azione di realtà svincolate dalle logiche di mercato e dalle prebende della politica degenerata, fondata sulla solidarietà e sul volontariato, disturba qualcuno?

Ci dispiace, lo sappiamo, ma non possiamo etichettarci o asservirci. Chi sceglie di stare con noi aderisce a questo progetto e ne rispetta l’etica fondante. Non a caso c’è chi non ci vuole stare! Ci auguriamo solo che chi fa veramente teatro rispetti il nostro modo di essere, come noi rispettiamo chi ha fatto altre scelte.

Ma io sono fiducioso, perché in tutti questi anni i veri professionisti, i veri teatranti hanno voluto essere vicini alla F.I.T.A. e al Teatro Amatoriale. Mi piace ricordare la stima di attori come Alberto Sordi, Nino Manfredi, Oreste Lionello, Carlo Mangiù perché non sono più con noi, ma hanno lasciato grandi insegnamenti. Cito anche due nostri conterranei oggi conosciuti al grande pubblico teatrale e non: Enrico Guarneri e Marcello Perracchio. Hanno iniziato con il teatro amatoriale ed è stato per loro una grande scuola e ancora oggi lo ricordano e non lo nascondono.

Auguro a questo signore che da professionista, come si definisce (pur rimanendo iscritto ad una federazione di teatro amatoriale…!), ritiene che il teatro amatoriale sia un danno per il teatro, un giorno possa essere anche lui citato o ricordato per aver iniziato con il teatro amatoriale. Viste le premesse, onestamente ne dubito”.

Carmelo Pace

Presidente Nazionale F.I.T.A.