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Provincia: dipendenti riuniti in assemblea contro soppressione

Redazione

Provincia: dipendenti riuniti in assemblea contro soppressione

Mar, 30/08/2011 - 15:11

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CALTANISSETTA – Salvaguardare la dignità del territorio in un momento in cui, con le decisioni del governo centrale, si rischia di scompaginarne le strutture istituzionali a base provinciale, con tutte le conseguenti e gravi ripercussioni. Lo ha ribadito l’affollata assemblea del personale della Provincia Regionale di Caltanissetta riunitasi nell’aula consiliare dell’ente su iniziativa della Cisl –Fp il cui segretario Gianfranco Di Maria ha avviato la discussione, presenti il presidente dell’Ap on. Giuseppe Federico e il presidente del Consiglio provinciale Michele Mancuso.

Gianfranco Di Maria

Di Maria ha fatto l’excursus di queste due settimane seguenti il decreto Tremonti, con cui – ha detto – “si è presa una decisione assolutamente incostituzionale con la prevista soppressione delle Province con meno di 300 mila abitanti, e ciò in riferimento ad una regione a statuto speciale dove peraltro i liberi consorzi di fatto già esistono dal 1986: preso atto della manovra bis ora annunciata, il fronte d’attenzione è ora proprio rivolto alla Regione, con il governatore Lombardo che da tempo si dichiara per l’abolizione di tutte le Province”.

“Non siamo qui perché si possa avere ora il timore di perdere il posto di lavoro, tutt’al più si potrà perdere la sede” ha aggiunto Di Maria: “Il vero orrore è invece quello di perdere l’identità di cittadini di questa provincia, che può sembrare in agonia ma che invece ha ancora tante potenzialità”. Il segretario della Cisl-Fp ha poi biasimato la totale assenza dei deputati nazionali nisseni su tutta la problematica, indicando nelle migliaia di enti e consorzi (con componenti nominati dall’alto) i veri centri di spreco di fondi, quando invece le relative competenze avrebbero dovuto passare alle Province, proprio perché a carattere sovracomunale. “Oltre al lavoro c’è dunque un problema di dignità”, ha concluso Di Maria: “Come personale non siamo assolutamente soggetti passivi, e restiamo attenti e vigili su una problematica su cui potrà essere indetta anche un’assemblea generale dei dipendenti di tutti quegli enti messi a rischio dalla manovra del governo”.

Della necessità di acquisire le competenze degli organi a base provinciale (Ato, Consorzi, ecc.) ha anche parlato il consigliere Francesco La Rosa, per evitare che la Provincia rimanga solo “un deposito di politici in disuso”, mentre il segretario generale Antonella Liotta, nel plaudire l’attività del sindacato, in riferimento alle recenti decisioni governative ha parlato di rimedio peggiore del male, dato che con la Provincia si vuole di fatto cancellare un’intera classe sociale, un ceto medio, sempre a danno dei soli noti, cioè i lavoratori – basti considerare l’annunciata manovra pensionistica – mentre i costi della politica andrebbero ridotti specie nel sottogoverno rappresentato proprio dagli enti e consorzi anzidetti.

Mancuso, reduce dalla seduta svoltasi ad Enna, ha preannunciato che come presidente della consulta dei presidenti dei consigli provinciali di Sicilia promuoverà una riunione presso l’Urps per l’elaborazione di una proposta sul riassetto delle autonomie locali nell’isola, un riassetto ormai indispensabile per riempire di contenuti e competenze gli enti locali.

Dopo l’intervento del dipendente Lillo Romano che ha ribadito la necessità di combattere gli sprechi degli enti parassiti, dandone le competenze alle Province, ha concluso l’assemblea il presidente Federico, anch’egli a rimarcare le incongruenze di tali organismi dove operano componenti nominati e non eletti dalla popolazione, e quindi lontani dalle sue esigenze. “La Provincia – ha detto – conserva una sua utilità, e rimarco con orgoglio il fatto che, pur tra tagli notevoli di risorse, siamo stati la più attiva in fatto di appalti e anche su altri fronti, come quello di aver dato dignità ai lavoratori stabilizzati. Invece l’obiettivo delle nuove norme è ora quello di far morire i territori, facendone scomparire i presìdi istituzionali, per scrivere in negativo una nuova storia. Anche in Sicilia qualcuno vuol fare gli interessi di determinati territori, a scapito delle piccole Province, e dobbiamo vigilare su questo. Invece poi di generalizzare, chiedendo l’abolizione di assessori e consiglieri vari – giacché la rappresentanza democratica va sempre garantita – chiediamo con forza che ci vengano date quelle competenze che ci mettano in condizione di lavorare al meglio