Salute

Mussomeli, l’allarme povertà è a livelli preoccupanti. E’ tornata di moda “‘a libretta”

Redazione

Mussomeli, l’allarme povertà è a livelli preoccupanti. E’ tornata di moda “‘a libretta”

Mer, 17/08/2011 - 17:12

Condividi su:

MUSSOMELI- Quella definita come “la capitale” del Vallone, il paese dei politici, la cittadina dei grandi imprenditori e delle macchine e moto di lusso, insomma, quella che molto impropriamente viene definita come la nuova Mumbai o vecchia Bombay della zona Nord della provincia di Caltanissetta, nella realtà ha un tasso di povertà ben più alto di quanto non si possa o si riesca ad immaginare. “Vecchi” poveri e nuovi indigenti, costituiscono una buona fetta del tessuto sociale mussomelese. Il tasso di povertà lo si evince, non solo dal livello di indebitamento delle famiglie sempre più nella morsa delle rate del credito al consumo, ma anche dalla riduzione drastica della capacità di spesa di ogni nucleo familiare. Sembra quasi paradossale e quasi anacronistico, ma come denunciano commercianti al dettaglio ed artigiani, è ritornata prepotentemente agli onori della cronaca, la famosissima “libretta”. Così come un tempo, oggi alcune mamme vanno a fare la spesa “a cridenza ca Libretta”, cioè a dire si fanno segnare il conto in un’agenda per poi pagare a fine mese. Quello che sembra un quadro dipinto dalla straordinaria capacità creativa di Guttuso, è nella realtà quotidiana, un uso e “costume” di molte persone che, così facendo, riescono a respirare e gestire meglio l’economia della famiglia. Un tempo, quando si finiva di fare la spesa, la parola d’ordine era “signa”. Oggi,  in un’epoca dove i nuovi poveri sono impiegati ed operai, la dinamica e quindi la dialettica e totalmente cambiata, ma il concetto non cambia: il debito rimane sempre. Se con il credito al consumo ci finanzia la banca con la “libretta” ci finanzia l’esercente. Tutto, all’insegna di un minimo comune multiplo: la povertà sempre più dilagante.

Pubblicità Elettorale