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Gli organizzatori del concerto degli Zero Assoluto ci riprovano. “Ma mai più a Mussomeli”

Redazione

Gli organizzatori del concerto degli Zero Assoluto ci riprovano. “Ma mai più a Mussomeli”

Mer, 24/08/2011 - 09:57

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MUSSOMELI- Dopo il consenso di pubblico e critica per il concerto degli Zero Assoluto, arrivano anche le confortanti cifre provenienti dai 28 punti vendita dislocati in molte zone dell’isola. 72 ore dopo la conclusione dell’esaltante sabato sera, Vincenzo Bertolone e Calogero Misuraca parlano di numeri, di risultati ma soprattutto di critiche. “Ancora non abbiamo terminato il ritiro dei biglietti consegnati ai 28 punti vendita– dicono Bertolone e Misuraca- ma i biglietti venduti si attestano attorno ai 2000. Un risultato insperato quello che abbiamo raggiunto, per l’organizzazione di un evento che ha richiesto ben tre mesi di tempo. Prima di arrivare alle considerazioni, vorremmo subito partire con i ringraziamenti, in particolar modo verso tutti i ragazzi che ci hanno collaborato per allestire e far funzionare il bar allestito all’interno dello stadio, con tutti quelli che si offerti di collaborarci a prescindere dall’organizzazione, con tutte le forze dell’ordine che, con il loro operato, hanno permesso che questo evento, da un punto di vista organizzativo, rimanesse tra i migliori tra quelli organizzati da sempre a Mussomeli. Già dall’indomani dell’evento, ai molti che si sono complimentati per la riuscita dell’evento, abbiamo dovuto far fronte ai tanti che ci chiedevano l’entità della nostra perdita in termini di investimento economico, visto che i numeri erano, dal loro punto di vista, insufficienti a coprire spese stimate oltre i 40000 euro. A tal proposito e perché siamo in termini di numeri, vorremo dire a questo ultimi che l’investimento è stato di 29000 euro complessivi e che, a conti fatti e sempre che la matematica non sia un’opinione, il nostro bilancio non dovrebbe essere in rosso. Poi va detto che, il costo del biglietto è stato irrisorio confronto a quelli che ci hanno prospettato gli organizzatori, che ci hanno proposto tre diversi target di prezzo: 15, 25 e 35 euro. Noi abbiamo optato per il meno costoso. Nonostante ciò, il pubblico locale non ha risposto affatto. Non solo: molti hanno avuto la pretesa di arrivare in biglietteria e chiedere un biglietto omaggio, sol perché erano clienti delle nostre attività. Tutto ciò è deprimente ed avvilente se sol si pensa che la grande maggioranza dei giovani mussomelesi spende anche 30 o 40 euro per concerti vari, ad esempio Jovanotti o Antonacci. Per carità, i gusti sono gusti: ma pretendere anche la luna questo no. Ci ha fatto piacere ricevere i complimenti di molti amministratori dei paesi del Vallone, chei ci hanno offerto la loro totale disponibilità per l’organizzazione di altri concerti. Infatti ci stiamo pensando su. Su una cosa abbiamo comunque le idee chiare: non organizzeremo mai più un concerto a Mussomeli.” Insomma Mussomeli, come quasi sempre accade, si riscopre restia e quasi insofferente alle iniziative degli autoctoni. In questo caso, ricorre e viene in mente, un passo del Vangelo di  Matteo 13,57: E si scandalizzavano per causa sua. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E quindi se è vero il detto Nemo propheta in patria è anche vero che la definizione che hanno attributo al popolo mussomelese di Petru e Paulu non può che non provenire da una citazione evangelica.

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