Salute

Poliziotto nisseno riceve avviso di garanzia per pedofilia e si uccide

Redazione

Poliziotto nisseno riceve avviso di garanzia per pedofilia e si uccide

Mar, 16/08/2011 - 22:29

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PALERMO – Ha subito una perquisizione da parte dei colleghi venerdì mattina. Nel pomeriggio ha fatto andare i familiari nella villetta di Cefalu’ in cui trascorrono le vacanze e si e’ ucciso. M. D.,  ispettore di 49 anni di Caltanissetta in servizio alla sezione di polizia giudiziaria della Procura di Palermo e’ morto cosi’, sparandosi un colpo alla tempia in casa, nella vasca da bagno: e’ successo intorno alle 23 di venerdì, ma la notizia si e’ appresa sabato mattina. Inutili i soccorsi nei confronti dell’uomo, il cui nome non e’ stato reso noto. Il poliziotto era indagato per presunti abusi sessuali da parte della Procura di Termini Imerese (Palermo): vittima una bambina di 12 anni che sarebbe stata molestata proprio nella zona di Cefalu’, e da qui la competenza dell’ufficio termitano.

L’autopsia, ordinata dal pm Gianluca De Leo, che ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di istigazione al suicidio, non avrebbe evidenziato nulla di anomalo rispetto alle modalita’ del suicidio. Il fascicolo di inchiesta su questo fatto rimane a Palermo. Era invece a Termini Imerese, sempre nella provincia del capoluogo, l’indagine sull uomo, che aveva una lunga carriera in polizia e che aveva seguito delicatissime indagini della Squadra mobile. Il suicida da alcuni anni aveva l’incarico di ispettore. Il fascicolo termitano era stato aperto dopo la denuncia presentata dai genitori di una ragazzina di 12 anni, vicini di villa a Cefalu’ della famiglia dell uomo. Il poliziotto aveva saputo che erano in corso verifiche su di lui, ma non vi aveva dato molto peso: si era consultato con un legale, collega della moglie, e sperava in una archiviazione. Di certo non si aspettava la perquisizione e l’avviso di garanzia che gli sono stati notificati venerdì mattina. Ad essere controllati sono stati sia la villetta di Cefalu’ che l’appartamento in cui abitava la famiglia, poco distante dal palazzo di giustizia di Palermo, luogo di lavoro del suicida. I colleghi dell’indagato avevano sequestrato gli hard disk dei computer e alcuni dischetti e cd rom. Dopo essere rimasto solo, la decisione di farla finita.

Martedì a Palermo si svolgeranno i funerali

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