Salute

Istituto Maria Mazzarello, via le suore, certo il passaggio ad imprenditori privati sancataldesi

Redazione

Istituto Maria Mazzarello, via le suore, certo il passaggio ad imprenditori privati sancataldesi

Mar, 19/07/2011 - 08:36

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CALTANISSETTA – Ormai è una certezza, via un altro tassello prezioso del tessuto educativo, sociale e religioso del capoluogo nisseno con l’annunciato trasferimento (ed il conseguente passaggio della gestione della struttura ad una imprenditrice privata di San Cataldo)  delle religiose dell’istituto “Santa Maria Mazzarello”, che saranno assegnate ad altra sede presenti a Caltanissetta. E’ la decisione assunta dalla rettoria di Catania, alla quale l’istituto (presente a Caltanissetta da diversi decenni, dove era uno dei punti di riferimento per i giovani, insieme all’oratorio del Sacro Cuore e all’oratorio Don Bosco) fa capo, e che giustifica la propria decisione non con la mancanza di personale dovuto ad un calo di vocazioni ma con l’esigenza di razionalizzare le spese e quindi di “tagliare” i costi del personale. Circa 200 i bambini, affidati fino ad oggi alle cure delle religiose (ma nell’istituto prestano servizio anche insegnanti ed assistenti laiche, che rischiano di ritrovarsi senza un lavoro dall’oggi al domani) che per il prossimo anno scolastico passeranno sotto la gestione laica del privato al quale l’ispettoria di Catania ha affidato la struttura, che ne ha rilevato, naturalmente, le attività formative in essere (e che riscuoterà le rette delle famiglie).

Ma i genitori non ci stanno e, dopo una accesa riunione nei giorni scorsi, il consiglio d’istituto ha inviato un accorato appello a tutte le istituzioni di competenza. Questo il testo completo: “A mezzo della presente Vi trasmettiamo una corale richiesta di aiuto che viene dai genitori degli alunni che frequentano l’Istituto Salesiano di Santa Maria Mazzarello e certamente da tutti coloro che da questo istituto, nei lunghi anni in cui ha prestato il suo servizio, hanno ricevuto educazione, formazione e certamente anche assistenza. Aiuto che pretende di salvare dalla chiusura l’Istituto che da decenni offre con eccellenza un servizio didattico formativo improntato sullo spirito cattolico religioso, salvare un Carisma che intende con amore ed abnegazione accompagnare le nuove generazioni alla scoperta ed al radicamento dei principi che tutti noi condividiamo, e che secondo noi costituiscono la base di una coscienza cristiana da trasmettere alle nuove generazioni, per esserne testimoni e liberi portavoce.

L’istituto da sempre opera con grande efficacia per coltivare e proteggere i principi cristiani, ricercando la prima forma di educazione, nella scoperta del vangelo tradotto con semplicità ai giovanissimi, che si accingono nella loro esperienza di vita, alla costruzione della propria individuale formazione. Vi chiediamo di aiutarci a salvare la preziosa opera Salesiana a Caltanissetta che per ragioni incomprensibili oggi si cerca di soffocare.

Viviamo in un mondo che non vuole sentire parlare di valori e principi cristiani e una moralità dilagante che intende strappare dalle coscienze, fin dalla più tenera formazione, l’esperienza di Dio. A questo assistiamo inermi, costretti a subire delle inspiegate e mai comunicate ragioni, che non conosciamo, ma che certamente paghiamo personalmente ed a carissimo prezzo.

E’ una coercitiva rinuncia ad una importante esperienza didattica formativa di comunità dei piccoli fanciulli:  i nostri figli. L’istituto è da sempre la prima frontiera per l’insegnamento dei principi e della morale cattolica, compito che dalle nostre suore è portato con pazienza, amore, abnegazione e grande spirito di sacrificio.

Tutto questo oggi chiude inspiegabilmente. Giorno 21/07, che quasi per ironia festeggia San Lorenzo da Brindisi che scrisse molte opere per la diffusione e la difesa della fede, ci verrà comunicata la chiusura dell’istituto e l’allontanamento delle religiose in altra sede.

Noi genitori degli alunni intendiamo criticare ed avversare con forza il tentativo in atto, convinti come siamo di alcuni atteggiamenti poco chiari, al punto da definirli scorretti, che ci interrogano e ci lasciano perplessi.

Per primo uno scarno invito datato giorno 13.07.2011 di incontro (guarda caso con un termine legale di 7 giorni) “per comunicazioni urgenti relative all’anno scolastico 2011-2012”. Queste importantissime comunicazioni che riguardano il destino dei nostri figli si intende comunicarle, ad una riunione per motivazioni imprecisate, il 21.07 ed a iscrizioni chiuse in tutte le scuole della città.

Il tentativo è chiaro, nella più logica e cinica esigenza imprenditoriale, azzerare gli ostacoli che si frappongono allo sviluppo del progetto business, imporre le proprie decisioni ed in ogni caso assicurarsi l’anno venturo di gestione. Di quello che pensano e credono i genitori che hanno iscritto i propri figli in un istituto che per l’anno didattico 2011-2012 non esiste più, svuotato proprio di tutto quello che rappresenta e quindi tutto quello che ci spinge ad iscriverli dalle Figlie di Maria Ausiliatrice, CHI SE NE FREGA!

Chi se ne frega se non è più un istituto religioso e non c’è più lo spirito e il carisma Salesiano, non ci sono più le insegnanti che pensavamo di trovare, le nostre Sorelle che abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare e che sono per noi l’unica garanzia di tutte le nostre aspettative.

Aspettative che nell’immaginario di noi genitori, scioccamente, speriamo essere il migliore, il più attenzionato per il futuro dei nostri figli.

Chi se ne frega se abbiamo perso ogni garanzia, ma per il nuovo soggetto privato che intende fare business nell’istituto le garanzie ci sono, sono quelle concrete ed immediatamente esigibili, le iscrizioni di 120 bambini.

E’ proprio il caso di dire che il buon giorno si vede dal mattino.

Vi chiediamo di riflettere attentamente su ciò che si sta facendo, per non snaturare quelle istituzioni che si pretende di difendere e che sono il frutto di secoli di lotte e sacrifici. Le ragioni di tali scelte non possono mai essere motivate e meglio giustificate da problematiche economiche o da crisi vocazionali.

La vocazione delle nostre Suore è piena di energia ed a costo di grandi sacrifici non risente dei segni del tempo, le stesse sono distintamente collaborate prima dal corpo insegnati laiche e poi da noi genitori.

Il fattore economico è forse un problema per un istituto senza finalità di lucro e non lo è invece per uno privato che rassicura non volere cambiare niente dell’assetto organizzativo?

Vi chiediamo per la sopravvivenza di tutti i principi che condividiamo e che siete chiamati a difendere, per la sopravvivenza di quello spirito che siete chiamati a custodire, di affrontare prima con noi genitori tutte le motivazioni che Vi hanno spinto a questa decisione, di fare un passo in dietro per i prossimi cinque anni e farci provare ad intervenire in un comitato di genitori per risolvere le carenze che evidentemente oggi hanno un peso forte per la chiusura dell’istituto.

Che Dio guidi le nostre intenzioni”.

Ma sono diverse le voci che fanno riferimento ad una presunta volontà di privatizzazione di strutture e servizi scolastici a Caltanissetta, in primis la rete degli asili nido (ma, in questo caso, anche delle materne ed elementari gestite dai religiosi). Il consigliere comunale Lorenzo Tricoli ha, infatti, espresso chiaramente la sua preoccupazione in questo senso. Ma il sindaco Campisi dichiara il contrario e di essere estraneo (per competenza) ad eventuali trattative in corso per l’affidamento della gestione dell’istituto “S. Maria Mazzarello” ad imprenditori privati di San Cataldo. Per i genitori dei piccoli che hanno frequentato fino ad oggi l’istituto retto dalle salesiane, dunque, restano altre due alternative: rappresentare il loro disagio anche al primo cittadino, in quanto rappresentante istituzionale del territorio che ha sempre dichiarato di impegnarsi affinché a Caltanissetta non vengano “scippate” preziose opportunità di crescita, economica, sociale, civile. Oppure ritirare i propri figli dall’istituto e cercare per loro una nuova sistemazione nella scuola pubblica laica, dal momento che viene meno, come sottolineato più volte durante l’assemblea, lo spirito cristiano e cattolico dell’insegnamento impartito dalle religiose.

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