Salute

Il CONI Provinciale lancia un grido di allarme alle amministrazioni locali

Redazione

Il CONI Provinciale lancia un grido di allarme alle amministrazioni locali

Mar, 12/07/2011 - 23:25

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Riceviamo & Pubblichiamo

Giuseppe Iacono

CALTANISSETTA – Lo sport nisseno lancia un grido d’allarme e chiede agli amministratori locali di sostenere l’impegno del movimento sportivo. I dirigenti sportivi della provincia chiedono da tempo di avviare un confronto con le amministrazioni locali per la soluzione dei tanti problemi che vivono quotidianamente per dare continuità all’attività svolta. Il dialogo, specialmente negli ultimi tempi, è divenuto oltremodo difficile e nella media quasi inesistente. Si auspica, pertanto, che quanti hanno possibilità e voglia di discutere ed agire lo facciano senza remore né timori. Quello che si gioca in questi giorni è infatti una partita importante per il movimento sportivo, visto che quasi tutte le amministrazioni sono alle prese con l’approvazione dei bilanci di previsione. Ecco, un segnale di disponibilità, aumentando gli striminziti budget destinati allo sport, sarebbe un buon segnale per riprendere un percorso che nel passato è stato spesso condiviso. Il mondo dello sport provinciale merita un’attenzione ed un impegno maggiori da parte dei nostri amministratori, con i quali è sempre stato disponibile a collaborare. L’appello che si trasmette è sottoscritto  da 35 componenti il Consiglio Provinciale CONI, organismo che racchiude presidenti o delegati di federazioni, discipline associate, enti di promozione sportiva, associazioni benemerite, rappresentanti di atleti e tecnici.

                                                                                             Giuseppe Iacono

                                                                                  Presidente Comitato Provinciale

                                                            

 

DOCUMENTO DEL CONSIGLIO PROVINCIALE CONI

E’ da alcuni anni ormai che assistiamo all’inesorabile diminuzione del livello di attenzione che le nostre istituzioni mostrano nei confronti del modo dello sport. Inutile, finora, il richiamo alla funzione sociale ed educativa dello sport, alla positività dell’azione di un’agenzia formativa che agisce volontariamente sul territorio, aiutando gli altri presidi esistenti in una comune azione di alto valore anche pedagogico. Inutile è stato, ancora, ricordare i successi dei dirigenti sportivi nella costante promozione dell’attività sportiva come riferimento di corretti stili di vita per il raggiungimento del benessere fisico e non solo. Non sono bastati i tanti progetti lanciati in collaborazione con l’istituzione scolastica, le migliaia di bambini e bambine coinvolti in programmi di alfabetizzazione motoria e la verifica della costante e progressiva diminuzione della sedentarietà che opprime i nostri giovani e li spinge a comportamenti sbagliati. Non sono bastati, ancora, i dati sciorinati dall’ISTAT e che ricordano a tutti che le associazioni sportive rappresentano una estesa rete nel territorio, fin nei paesini più piccoli. Un presidio continuo e fondamentale, insomma, che viene seguito con sempre minore attenzione da parte di chi, e ci riferiamo agli amministratori locali, dovrebbe invece avere un rapporto preferenziale con gli operatori sportivi.            

Siamo veramente stanchi di parlare al vento, di assistere increduli al depauperamento dell’esistente patrimonio di impianti sportivi ed all’incapacità di trovare spesso soluzioni intelligenti alle tradizionali difficoltà gestionali, ancora di più arrabbiati perché si sta facendo strada la convinzione che chi organizza lo sport, a tutti i livelli ma soprattutto a livello giovanile e di sport impropriamente definiti “minori”, sia soltanto un questuante o peggio un probabile delinquente da sottoporre a controlli. Ci siamo semplicemente stancati di chiedere sostegno a chi non è in grado, per tanti motivi, di poterlo fare.  Siamo perfettamente consapevoli che l’Italia ed il mondo vivono una particolare e grave situazione economica, che spesso  non consente di governare realtà difficili e gravose. Capiamo, ovviamente, che esistono delle priorità amministrative, ma non accettiamo che lo sport, quello vero, quello praticato dai nostri giovani con l’aiuto di tantissimi volontari sparsi nella provincia, debba essere relegato sempre e comunque in coda alle esigenze della collettività. Non lo accettiamo e lotteremo per affermare il diritto di esistere e di vivere la nostra grande passione con orgoglio ed impegno.

E’ questo il periodo in cui tutte le amministrazioni locali stanno per approvare il bilancio di previsione 2011. Siamo certi che le somme destinate allo sport saranno una cifra infinitesimale dei bilanci dei nostri comuni e della nostra Provincia Regionale.  Non possiamo essere d’accordo ad assistere pavidamente all’azzeramento di un grande patrimonio umano e sportivo. Perché continuare su questa strada porterà inesorabilmente alla scomparsa di tante associazioni sportive, alla morte dello sport. Rischiano di scomparire tante manifestazioni sportive, che hanno creato tanto interesse e tradizione e che portano tanti appassionati provenienti da fuori provincia a frequentare i nostri impianti ed a riempire alberghi e ristoranti. Di recente , grazie all’abnegazione ed alla capacità di alcuni dirigenti sportivi, si sono svolte manifestazioni sportive di interesse nazionale e regionale, senza alcun aiuto da parte degli enti locali. Ma quello che più fa specie è che il livello di attenzione nei confronti di queste lodevoli iniziative è stato vicino allo zero, anzi in alcune occasioni qualcuno si è pure divertito ad effettuare azioni di disturbo se non di vero e proprio ostacolo.

Non siamo più disponibili a tollerare questa situazione. Vogliamo fare pesare per intero la massa costituita dalle migliaia di praticanti ed addetti ai lavori che giornalmente spendono il loro tempo al servizio dello sport.

Chiediamo, pertanto, al presidente della Provincia Regionale, ai sindaci, agli assessori allo sport, ai consiglieri provinciali e comunali ed a quant’altri possano intervenire, di valutare quanto esposto con la presente ed a ponderare  le scelte in corso di definizione con l’approvazione dei bilanci 2011. Aumentare gli stanziamenti in favore dello sport, anche in favore dell’attività sportiva annuale, sarebbe un primo ma significativo passo verso la ripresa di un dialogo e di un approccio sensibile ai problemi evidenziati dagli sportivi.

Rimanendo senza risposte il movimento sportivo provinciale saprà mettere in campo tutte le iniziative che riterrà opportune, a difesa della possibilità di continuare ad operare con senso di responsabilità e con la solita grande passione.