Salute

Ics sull’acqua:”i cittadini sono stanchi di certi modelli di gestione dei servizi di pubblica utilità”

Redazione

Ics sull’acqua:”i cittadini sono stanchi di certi modelli di gestione dei servizi di pubblica utilità”

Gio, 23/06/2011 - 15:41

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CALTANISSETTA – Caltaqua ci ha abituati a vivere momenti emozionati! Ha comunicando l’aumento delle tariffe 2010, poi ci ha regalato una serena  festività di  Pasqua a secco, ha avvisato i cittadini di pagare in tempo o scattano le sanzioni ed oggi, finalmente, con l’ATO, definiranno se tra gli aumenti deve essere incluso anche quello per la fogna e la depurazione.

Questo incremento prospettato del 7% viene sollecitato dall’applicazione del contratto di concessione del servizio idrico integrato,  che prevede  un aumento fisso ogni anno e per tutta la durata della concessione, del 5% rispetto all’anno precedente, oltre al tasso di inflazione.

E’ utile ricordare che l’ultimo aumento del 6,7%,  a conti fatti, andava ben oltre il 27% e che per una famiglia con consumo medio di 24 mc si attestava al 21,67% (si è passati da € 9,3768 a € 11,9712 con un aumento del 21,67%).

Sarebbe auspicabile che L’ATO provvedesse, in questa occasione ed in futuro,  a chiedere  al Co.N.Vi.RI. (Comitato per la vigilanza sull’uso delle risorse idriche, massimo organo nazionale in materia) se queste procedure che concorro all’aumento tariffario sono attuate nella piena legittimità e nel rispetto dei consumatori.

Poco o nulla interessa al cittadino se il Presidente dell’ATO vuole prevedere apposite  prescrizioni a carico di Caltaqua per favorire gli utenti,  quando poi afferma che “è certo che Caltaqua non ha rispettato il piano industriale per l’effettivo miglioramento del servizio di distribuzione dell’acqua in provincia “ (come riportato dalla stampa) senza di fatto adottare idonei provvedimenti.

Oggi assistiamo  a una carenza del servizio di distribuzione, ad aumenti di oltre il 20 % illegittimi (vedasi delibera n.7 del 1° dicembre 2008 il Co.N.Vi.RI.) ed anche al mancato recapito puntuale delle bollette ai consumatori che ignari ed incolpevoli di tutto ciò sono automaticamente morosi e quindi vessati da interessi e penalità. Ci si chiede  e chiediamo: “Chi sta effettuando i controlli  sul servizio reso”? E’ legittimo applicare more sul  ritardato pagamento ai cittadini quando questi  non sono  posti nelle condizioni di adempiere ai propri doveri? Possono gli aumenti essere relegati a meccanismi perversi che penalizzano i cittadini?

Di questi modelli di gestione dei  servizi di pubblica utilità siamo stanchi. Di tutto ciò chiediamo conto a  chi oggi  con scarso senso di responsabilità non assume le coraggiose azioni per la tutela dei beni comuni. Rimproveriamo altresì tutti coloro che con il proprio atteggiamento omissivo favoriscono il moltiplicarsi di questi comportamenti e di azioni che  continuano a mortificare le legittime pretese dei cittadini a cui si continuano a negare i diritti.

     Movimento Intesa Civica Solidale

 

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