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Nuovo rinvio per l’elezione del presidente del consiglio

Redazione

Nuovo rinvio per l’elezione del presidente del consiglio

Mar, 08/03/2011 - 22:42

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Pronostici e “scommesse” da parte di quanti si ritengono addetti ai lavori sul nome del nuovo presidente del consiglio comunale di Caltanissetta, il cui scranno è vacante da circa un mese dopo la rimessa del mandato da parte di Giuseppe Territo, sono andati a vuoto ancora una volta.

Nulla di fatto neanche nella seduta dell’8 marzo, convocata per l’elezione del nuovo presidente, che ha visto i trenta consiglieri esprimere le proprie preferenze. Erano necessari 15 voti più uno ma nessuno ha raggiunto il quorum. Giuseppe Territo, Alfredo Fiaccabrino e Vito Margherita i tre nomi che hanno raccolto i maggiori consensi (voti anche per Ugo Lo Valvo).

In apertura di seduta il consigliere Ritalba Mazzé, vista la concomitanza con la 100^ Giornata internazionale della donna, ha posto l’accento sul percorso che le donne hanno compiuto per poter avere parità di diritti con gli uomini e su quanto questa parità sia ancora lontana, più proclamata che reale, in una società dove le donne hanno ancora poco spazio nei ruoli di vertice, dalle professioni alle istituzioni.

Dopo l’espressione delle preferenze per l’elezione del presidente  ed  alcune sospensioni per trovare un accordo, sia tra i gruppi di maggioranza che tra i gruppi di opposizione, si è infine deciso di rinviare la scelta ad una nuova seduta, fissata per il prossimo 14 marzo.

In consiglio comunale, lo ricordiamo, sono oggi presenti nove gruppi consiliari (PdL, Pid, Dc, Udc, PdL Sicilia, MpA, Diversi Insieme, PD e Gruppo misto) contro i sette usciti dalle amministrative del 2009 (tra cui figurava anche Intesa Civica Solidale che oggi non ha più una rappresentanza all’interno del civico consesso); oltre alla mutata situazione politica a livello nazionale e regionale (la spaccatura all’interno dell’Udc che ha dato vita ai Popolari per l’Italia di domani), si registrano anche diversi passaggi da uno schieramento all’altro, scaturiti dalla non condivisione di alcuni percorsi intrapresi dalle amministrazioni Campisi e Campisi bis. (rlv)